Campobase 1000 e il progetto Stepping Stones in Valle Stura
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Campobase 1000 e il progetto Stepping Stones in Valle Stura

 

22/07/2016

Campobase 1000 e il progetto Stepping Stones in Valle Stura


Campobase1000 è un’associazione di esperti e appassionati che rendono disponibili conoscenze e competenze di generazioni, settori e territori diversi per contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio e alla valorizzazione del paesaggio di mezza montagna, con servizi e progetti di valorizzazione del patrimonio culturale e naturale e di gestione delle economie locali.

Si fonda sull’ipotesi che, per dare spazio a modalità sperimentali di abitare i territori svuotati dall’abbandono, sia necessaria una progettualità innovativa, che metta in sinergia risorse locali sottoutilizzate e appropriate competenze tecnico-scientifiche e artigianali. In questa prospettiva Campobase1000 elabora servizi e progetti che mirano allo sviluppo locale di località montane attraverso l’integrazione più adatta di strategie per: il riconoscimento e la valorizzazione delle risorse primarie e storiche, puntando progettualmente sulle specificità territoriali e sulla reinterpretazione dei segni della tradizione e dei valori di riferimento degli insediamenti, anche in condizioni di abbandono; la riabilitazione di interi insediamenti, costituiti dai nuclei costruiti e dalle loro pertinenze agroforestali, sperimentando sweet technologies costruttive e di coltivazione, per coinvolgere un’utenza interessata a esperienze abitative innovative; lo sviluppo delle competenze locali in materia di pratiche costruttive e di coltivazione, di organizzazione dell’accoglienza e della presentazione delle risorse locali, attraverso nuove modalità di formazione professionale e reti di scambi di buone pratiche operative; la promozione della conoscenza di×usa dei territori montani interessati dai progetti, partecipando a reti per il turismo itinerante e l’organizzazione di eventi culturali, sportivi e per il tempo libero, capaci di attrarre fruitori urbani nelle fasce di mezza montagna.

Sul fronte della “riabilitazione”, Campobase1000 adotta precise strategie:

  • progettare con metodo interventi riabilitativi di nuclei o sistemi insediati in modo che risultino valorizzati gli aspetti identitari e specifici di ciascun insediamento, quali risultanti dagli studi preliminari o dalla verifica del sense of place degli abitanti;
  • curare la fattibilità dei progetti procedurale (autorizzazioni paesaggistiche, ambientali), economica (contenimento realistico dei costi, alla programmazione dei cantieri) e operativa (partecipazione proprietari, gestione delle parti comuni, etc.);
  • rendere praticabile, con bassi costi e impatti, la messa in sicurezza dei manufatti, nel rispetto dei materiali e delle tecniche tradizionali ove significativi, abilitando diversi livelli di funzionalità: dall’accessibilità agli spazi pubblici all’utilizzo saltuario, a quello abitativo;
  • applicare modelli sostenibili di gestione sul medio periodo, con criteri di manutenzione programmata edilizia (di edifici e infrastrutture) e colturale (il bosco produttivo, i terrazzamenti, la regimentazione delle acque) e contenimento dei costi energetici.

 

Tra i primi progetti realizzati vi è “Stepping stones”, programma integrato sulla Valle Stura, a partire dai borghi alpini e dal paesaggio. I risultati sono stati raccolti in un volume, edito da Celid nel 2015, che nasce dall’esperienza didattica svolta nel biennio 2012-2014 nell’ambito dell’atelier della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino. Protagonisti di questa esperienza sono da un lato l’insediamento Saret di Bergemolo (Demonte, CN), un esempio significativo di quel fenomeno di abbandono che continua a incidere pesantemente sul paesaggio e sul territorio alpino e prealpino, dall’altro gli sguardi e le prospettive attraverso i quali le giovani generazioni guardano e cercano di immaginare il suo “possibile domani”. Al confronto con le esperienze degli attori delle istituzioni locali e con i protagonisti del dibattito culturale, è stato affiancato un intenso lavoro svolto direttamente “sul terreno” e costruito sull’integrazione tra diverse conoscenze e competenze. Da questa esperienza deriva la proposta di uno scenario progettuale integrato di recupero e di valorizzazione, capace di cogliere i valori locali e le opportunità che questo territorio offre.