Viaggio in otto borghi
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Scarica lo studio completo realizzato dall’Istituto di Architettura montana del Politecnico di Torino

Scarica la sintesi delle schede pubblicate nel volume “Borghi alpini. Perché il ritorno alla Montagna è possibile”

A cura di Antonio De Rossi, Roberto Dini, Massimo Crotti – Docenti e animatori dello IAM


Le borgate montane del Piemonte

A seguito della pubblicazione nell'estate del 2012 del bando “recupero e rivalutazione delle case e delle borgate montane del Piemonte”, da parte dell’Uncem (Unione Nazione Comuni, Comunità ed Enti Montane, delegazione piemontese) - viste le numerose le realtà locali che hanno aderito all’iniziativa - si è resa necessaria una ricognizione sul territorio piemontese che mettesse in evidenza alcuni casi particolarmente significativi e rappresentativi del panorama regionale.

A valle della manifestazione di interesse si è deciso di intraprendere un’attività di censimento e di sistematizzazione di alcune situazioni che avevano dichiarato il loro interesse a dare vita ad un programma di recupero.

Sono state individuate otto situazioni collocate nelle province di Torino, Cuneo e del Verbano-Cusio-Ossola che versano attualmente in condizioni di generale sottoutilizzo ma che al contempo presentano significative potenzialità per quanto riguarda un loro futuro recupero. In particolare sono state analizzate le borgate Lunella nel Comune di Viù (Valli di Lanzo), Bertolera nel Comune di Rubiana e Alteretto nel Comune di Gravere (Valle di Susa), Calsazio nel Comune di Sparone e Trione nel Comune di Alpette (Valle Orco), Garini nel Comune di Macra (Valle Maira), Gerbido e Cialancia nel Comune di Pradleves (Valle Grana) e Genestredo nel Comune di Vogogna (Val d’Ossola).

Perché questo studio?

È il risultato di un lavoro di carattere “esplorativo”, una sorta di ricognizione preliminare atta a individuare e descrivere alcune situazioni significative nel vasto panorama dei borghi del Piemonte che versano in condizioni di sottoutilizzo.

Non è dunque obiettivo di questo studio quello di mettere a punto un “rilievo architettonico” dei villaggi analizzati, né tantomeno quello di schedare dal punto di vista storico-documentaristico le singole borgate.

Questo documento ha invece un valore strategico perché raccoglie informazioni di varia natura che permettono, attraverso la sistematizzazione di informazioni di carattere qualitativo, di conoscere meglio le singole realtà e le loro relazioni con il contesto territoriale e dunque metterne a fuoco le opportunità ed i valori.

Lo studio fornisce cioè delle informazioni di carattere critico che, attraverso una sorta di “valutazione comparativa” tra i villaggi, mettono in risalto le differenti peculiarità, evidenziano analogie e differenze, ne considerano le criticità e le virtù con l’obiettivo di delineare i possibili capisaldi su cui fondare le future strategie di valorizzazione.

Il fine è dunque quello di scattare un’istantanea della situazione attuale di questi luoghi per comprenderne le potenzialità e le opportunità e definire dunque quelle che potranno essere le linee preliminari di indirizzo per una futura operazione di recupero integrale.

Per ogni borgata è stato effettuato un sopralluogo non solo per raccogliere il materiale sul territorio ma anche per incontrare le singole municipalità ed i singoli attori che operano su tali luoghi e per confrontarsi con loro riguardo alle progettualità esistenti e a quelle che verranno messe in campo.

Nota metodologica

Le schede, una per ogni borgata, sono organizzate secondo temi di natura differente che permettono di descriverne i tratti salienti di ognuna. In particolare sono stati presi in considerazione la localizzazione e l’accessibilità, la qualità paesaggistica e ambientale, la qualità architettonica, lo stato di conservazione del patrimonio costruito, l’assetto proprietario, la presenza di funzioni, attività e servizi. Ogni scheda è corredata da testi, cartografie specifiche, fotografie, schematizzazioni che permettono di leggere in modo chiaro e logico le varie tematiche affrontate. Ad ogni singolo tematismo è riferito un giudizio sintetico (da 0 a 5, su una scala di 5) che esplicita il valore di ogni singolo aspetto per la borgata presa in considerazione. Ad esempio se un villaggio per quanto riguarda il tema “qualità architettonica” riporta il giudizio 5, significa che il patrimonio architettonico ed edilizio è di alto profilo. Ciò è analogo per gli atri tematismi.

Nella parte relativa alla localizzazione e accessibilità vengono fornite indicazioni riguardo al posizionamento dei villaggi, ai tempi e alle distanze di percorrenza dai centri principali della Regione nonché dalle località più prossime alle borgate in cui sono presenti i servizi principali. Questa sezione è arricchita da cartografie specifiche che illustrano come raggiungere i paesi e su che tipo di percorsi si svolge l’accesso.

Nella parte relativa alla qualità paesaggistica e ambientale vengono date indicazioni relativamente al contesto paesaggistico in cui è situata la borgata, all’orientamento e all’esposizione dei versanti, alle vedute di carattere panoramico. Vengono inoltre presi in considerazione, laddove è significativo, gli aspetti di carattere naturalistico, ambientale, geologico che caratterizzano un determinato luogo.

Per quanto riguarda la qualità architettonica vengono fornite indicazioni sul patrimonio costruito: tipologia dell’insediamento, struttura urbana del villaggio, presenza di spazi e strutture collettive, tipologie edilizie ricorrenti, eccellenze architettoniche, edifici particolari e caratteristici, materiali e tecniche costruttive, elementi decorativi, ecc.

Lo stato di conservazione indica le condizioni generali del patrimonio edilizio. Una cartografia mette in evidenza quali porzioni della borgata sono dei ruderi, quali versano in condizioni di sottoutilizzo e abbandono ma sono ben conservate, quali sono state recuperate, quale sono state oggetto di ristrutturazioni poco appropriate che anziché salvaguardare il patrimonio ne hanno invece alterato le peculiarità originarie.

Nella parte relativa all’assetto proprietario, attraverso delle cartografie di sintesi o dalla pubblicazione di documenti in possesso dei comuni, viene messa in evidenza la frammentazione della proprietà individuando, dove possibile, il numero degli attuali proprietari ed eventualmente gli immobili che sono in vendita.

Nella parte che riguarda le funzioni/attività/servizi vengono invece date indicazioni sulle attività che si svolgono nel villaggio, alla presenza di esercizi commerciali, produttivi, ricettivi, all’attività agricola e pastorale, alla presenza di attività sportive e legate all’outdoor, alla presenza di abitanti stabili o saltuari, allacciamenti alle forniture e ai sottoservizi (acqua, fognatura, corrente elettrica, telefono, ecc.).

A conclusione di ogni scheda vi è una valutazione sintetica della borgata che, a partire dai diversi parametri analizzati, arriva a definire un indice di appetibilità complessivo che si articola in “scarso-sufficiente-buono ottimo”.

La scheda si chiude con alcune indicazioni di carattere progettante riguardanti la “vocazione” di ogni singolo villaggio. Sono cioè suggeriti alcuni possibili scenari futuri a partire dalle progettualità già in corso, dalle possibili attività da insediare e dalle peculiarità del territorio che possono essere valorizzate.